domenica, Maggio 26, 2024
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Vangelo della II Domenica di Pasqua- Gv 20,19-31 (Mio Signore e mio Dio)-Commento a cura di Padre EZIO LORENZO BONO

Vangelo della II Domenica di Pasqua-Qualche giorno fa al Dicastero dove lavoro, ci è stato proposto un interessante seminario di formazione sul tema dell’Intelligenza Artificiale e Educazione. Dopo aver ascoltati i bravi oratori di alcune università americane e dell’Università Cattolica di Milano che avevano sottolineato alcune criticità a riguardo dell’Intelligenza artificiale applicata al campo dell’educazione, è emerso però che l’atteggiamento della Chiesa di fronte alla rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale, è quello di un’apertura positiva, senza intraprendere sterili crociate e evitando di ripetere gli errori commessi con l’antimodernismo. Papa Francesco infatti invita a “sgomberare il campo da letture catastrofiche” di fronte “all’accelerata diffusione di meravigliose invenzioni”, perché siamo comunque di fronte a “un indiscutibile salto qualitativo”. Diversi sono i vantaggi dell’IA per l’educazione: un’educazione più personalizzata che tiene conto delle necessità di ciascun studente e non un’educazione standardizzata ridotta alla misura del letto di Procuste; il superamento dei limiti spaziali e temporali della formazione; un tutor artificiale con conoscenze infinitamente maggiori e autogenerative; una maggiore oggettività che prescinde dagli umori, stanchezze e pregiudizi degli insegnanti soprattutto nel momento della valutazione; un’educazione molto più economica e quindi più democratica che permetterebbe una formazione di qualità per tutti, e non solo per le elites (ogni studente dalla più piccola scuola alla più importante, quando si siede davanti a un computer, troverà le stesse infinite possibilità). Certo questo strumento non potrà sostituire l’insegnante, sarà però un formidabile aiuto.

Tra gli oratori c’era anche lo scrittore Alessandro Baricco, autore di vari romanzi di successo e del saggio “The game” dove traccia la “storia” dell’evoluzione digitale. Lui disse che pensava di dover fare una specie di apologia del mondo digitale perché temeva di incontrare nell’ambiente ecclesiale una chiusura nei confronti dell’Intelligenza Artificiale. Con meraviglia invece incontrò un’apertura inaspettata.

Io credo che la Chiesa come attualmente è un punto di riferimento mondiale per le questioni ecologiche e educative, dovrà esserlo anche per le questioni etiche legate all’IA.

II.

L’istinto di rinchiudersi tra quattro mura per paura del mondo esterno, è ciò che fin dall’inizio aveva mosso gli apostoli che si erano rintanati nel cenacolo per paura dei Giudei. Il mondo esterno è stato spesse volte visto come una minaccia dalla quale bisogna proteggersi, chiudendosi tra mura invalicabili. È la tentazione in cui è caduta diverse volte la Chiesa lungo la sua storia, in un alternarsi tra grandi aperture da una parte, con l’evangelizzazione di ogni angolo della terra e la diffusione della cultura attraverso i monasteri e le università, e miopi chiusure dall’atra parte con l’ostracismo di fronte alle rivoluzioni scientifiche e la lotta antimodernista.

Gesù entra nel cenacolo sbarrato, oltrepassa le chiusure e invita i suoi discepoli a uscire: “Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”, infonde su di loro lo Spirito Santo «soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo”» e poi li invia in tutto il mondo a evangelizzare.

È questa la “Chiesa in uscita” di cui ci parla continuamente Papa Francesco. Per superare la paura e affrontare il mondo bisogna però prima ricevere lo Spirito Santo, altrimenti saremo travolti dal mondo. Mi ricordo che pochi anni fa la famosa ex suor Cristina Scuccia in un’intervista da suora aveva detto di aver partecipato a “The Voice” per rispondere all’invito di Papa Francesco di essere “Chiesa in uscita”. Solo che lei si è lasciata travolgere dal mondo dello spettacolo con il risultato che invece di essere “chiesa in uscita”, lei è uscita si, ma dal convento. Dobbiamo uscire dalle quattro mura, però dobbiamo essere ricolmi di Spirito Santo altrimenti invece di evangelizzare il mondo ne saremo fagocitati.

III.In conclusione.

Nel seminario di formazione di cui dicevo all’inizio, Alessandro Baricco proponeva di cambiare il nome di “Intelligenza artificiale” in “Intelligenza estesa”. Io invece penso che il nome da cambiare non è “artificiale” ma “Intelligenza”, perché qui non abbiamo nessuna intelligenza. Si tratta di una macchina programmata a fare quello che fa, che si avvia e si spegne con un bottone quando decide l’uomo. Quindi non si tratta di nessuna intelligenza né artificiale né estesa, ma solo di uno strumento di elaborazione di dati complessi, perché dove non c’è intenzionalità non c’è intelligenza.

Per esempio, se un robot fosse programmato per parlare molto bene di Dio, professare la fede, andare a messa, ricevere il battesimo, e magari si comportasse molto meglio di un cristiano, potremmo parlare di un “credente intelligente artificiale”? Certo che no, perché dove non c’è libera scelta e intenzionalità, non c’è fede, anche se il robot imita perfettamente quello che fa un credente o si comporta addirittura meglio di un credente. È vero che ci sono anche “credenti artificiali” non nel senso dell’intelligenza artificiale, ma nel senso di cristiani che vivono superficialmente la loro fede.

Secondo me anche Tommaso era un “credente artificiale” perché aveva bisogno di prove per credere: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Anche se Tommaso ha fatto poi la più grande professione di fede dicendo «Mio Signore e mio Dio!», Gesù però non ne è rimasto entusiasta, infatti gli disse con rammarico: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Quindi sembra che Gesù preferisca noi a Tommaso, noi poveri cristiani con la nostra fede sgangherata, perché anche se non lo abbiamo mai visto e toccato, ci siamo ugualmente innamorati di Lui.

  • Musica: Mirana Faiz – Bach G minor arranged by Luo Ni

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I video (in italiano, portoghese e inglese) dei miei commenti al Vangelo della Domenica li potete trovare sulla mia Pagina Facebook, o sul mio canale Youtube. I testi dei commenti tradotti in inglese e portoghese li potete trovare sulla mia WebPage

🇵🇹 INTELIGÊNCIA ARTIFICIAL E FÉ

(Vídeo e texto em 🇵🇹 português)

Comentário ao Evangelho do II Domingo de Páscoa

Jo 20,19-31 (Meu Senhor e meu Deus)

I

Há alguns dias, no Dicastério onde trabalho, foi-nos oferecido um interessante seminário de formação sobre o tema da Inteligência Artificial e Educação. Depois de ter escutado os bons oradores de algumas universidades americanas e da Universidade Católica de Milão, que apontaram algumas questões críticas em relação à Inteligência Artificial aplicada ao campo da educação, emergiu, no entanto, que a atitude da Igreja perante a revolução da Inteligência Artificial é de abertura positiva, sem se envolver em cruzadas estéreis e evitando repetir os erros cometidos com o anti-modernismo. O Papa Francisco convida-nos, de facto, a “limpar o campo das leituras catastróficas” perante “a difusão acelerada de invenções maravilhosas”, porque estamos, em todo o caso, perante “um salto qualitativo indiscutível”. São várias as vantagens da IA para a educação: uma educação mais personalizada que tenha em conta as necessidades de cada aluno e não uma educação estandardizada reduzida ao tamanho da cama de Procrustes; a superação dos limites espaciais e temporais da educação; um tutor artificial com um conhecimento infinitamente maior e autogerador; uma maior objetividade que não tem em conta os humores, o cansaço e os preconceitos dos professores, sobretudo no momento da avaliação; um ensino muito mais barato e, portanto, mais democrático, que permitiria uma formação de qualidade para todos e não apenas para as elites (todos os alunos, desde a escola mais pequena à mais importante, quando se sentarem em frente a um computador, encontrarão as mesmas infinitas possibilidades). É claro que esta ferramenta não pode substituir o professor, mas será uma ajuda formidável.

Entre os oradores encontrava-se o escritor Alessandro Baricco, autor de vários romances de sucesso e do ensaio “The Game”, onde traça a “história” da evolução digital. Disse que pensava ter de fazer uma espécie de apologia do mundo digital porque receava encontrar nos círculos eclesiásticos um fechamento à Inteligência Artificial. Para sua maravilha, encontrou uma abertura inesperada.

Eu penso que a Igreja, tal como é atualmente um ponto de referência mundial para as questões ecológicas e educativas, deve ser também um ponto de referência mundial para as questões éticas relacionadas com a IA.

II.

O instinto de se fechar dentro de quatro paredes por medo do mundo exterior é o que moveu desde o início os apóstolos, que se tinham escondido no cenáculo por medo dos judeus. O mundo exterior era frequentemente visto como uma ameaça da qual era preciso proteger-se, fechando-se em muros intransponíveis. É a tentação em que a Igreja caiu várias vezes ao longo da sua história, alternando entre grandes aberturas, por um lado, com a evangelização de todos os cantos da terra e a difusão da cultura através dos mosteiros e das universidades, e fechamentos míopes, por outro, com o ostracismo perante as revoluções científicas e a luta anti-modernista.

Jesus entra no cenáculo barrado, ultrapassa os fechamentos e convida os seus discípulos a sair: “Como o Pai me enviou, também eu vos envio”, infunde-lhes o Espírito Santo «soprou sobre eles e disse-lhes: “Recebei o Espírito Santo”»,  e depois envia-os pelo mundo inteiro a evangelizar.

É esta a “Igreja em saída” de que nos fala continuamente o Papa Francisco. Mas para vencer o medo e enfrentar o mundo, é preciso primeiro receber o Espírito Santo, caso contrário seremos dominados pelo mundo. Lembro-me que, há alguns anos, a famosa ex-freira Cristina Scuccia disse numa entrevista, que tinha participado no “The Voice” para responder ao convite do Papa Francisco para sermos uma “Igreja em saída”. Só que se deixou arrastar pelo mundo do espetáculo, o que fez com que, em vez de ser “Igreja em saída”, ela saiu sim, mas do convento. Temos de sair das quatro paredes, mas temos de estar cheios do Espírito Santo, caso contrário, em vez de evangelizarmos o mundo, seremos fagocitados por ele.

III.Em conclusão.

No seminário de formação de que falei no início, Alessandro Baricco propôs mudar o nome “Inteligência Artificial” para “Inteligência Alargada”. Eu, pelo contrário, penso que o nome a mudar não é “artificial” mas sim “inteligência”, porque aqui não temos inteligência. É uma máquina programada para fazer o que faz, que se liga e se desliga com um botão quando o homem decide. Portanto, não é uma inteligência artificial nem alargada, mas apenas uma ferramenta para processar dados complexos, porque onde não há intencionalidade não há inteligência.

Por exemplo, se um robô fosse programado para falar muito bem de Deus, professar a fé, ir à missa, receber o batismo e talvez se comportar muito melhor do que um cristão, poderíamos falar de um “crente inteligente artificial”? Claro que não, porque onde não há livre escolha e intencionalidade, não há fé, mesmo que o robot imite perfeitamente o que um crente faz ou se comporte ainda melhor do que um crente. É verdade que também há “crentes artificiais”, não no sentido de inteligência artificial, mas no sentido de cristãos que vivem a sua fé superficialmente.

Na minha opinião, até Tomé era um “crente artificial”, porque precisava de provas para acreditar: “Se eu não vir nas suas mãos o sinal dos pregos e não puser o meu dedo no sinal dos pregos e não puser a minha mão no seu lado, não acredito”. Apesar de Tomé ter feito mais tarde a maior profissão de fé, dizendo: “Meu Senhor e meu Deus!”, Jesus não ficou entusiasmado, tendo-lhe dito com pesar: “Porque me viste, acreditaste; bem-aventurados os que não viram e acreditaram!”

Parece, pois, que Jesus nos prefere a Tomé, nós, pobres cristãos, com a nossa fé vacilante, porque, apesar de nunca O termos visto e tocado, ficamos igualmente apaixonados por Ele.

  • Música de fundo: Mirana Faiz – Bach G minor arranged by Luo Ni

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Os vídeos (em italiano, português e inglês) dos meus comentários ao Evangelho de domingo podem ser encontrados na minha página do Facebook ou no meu canal do Youtube. Os textos dos comentários traduzidos em inglês e português podem ser encontrados na minha página web.

🇬🇧  ARTIFICIAL INTELLIGENCE AND FAITH

(Video and text in 🇬🇧 English)

Commentary on the Gospel for the Second Sunday of Easter

Jn 20:19-31 (My Lord and my God)

I

A few days ago at the Dicastery where I work, we were offered an interesting training seminar on the topic of Artificial Intelligence and Education. After having listened to the good speakers from some American universities and from the Catholic University of Milan, who had pointed out some critical issues regarding Artificial Intelligence applied to the field of education, it emerged, however, that the Church’s attitude in the face of the Artificial Intelligence revolution, is one of positive openness, without engaging in sterile crusades and avoiding repeating the mistakes made with anti-modernism. Pope Francis in fact invites us to “clear the field of catastrophic readings” in the face of “the accelerated spread of marvellous inventions”, because we are in any case faced with “an indisputable qualitative leap”. There are several advantages of AI for education: a more personalised education that takes into account the needs of each student and not a standardised education reduced to the size of Procrustes’ bed; the overcoming of the spatial and temporal limits of education; an artificial tutor with infinitely greater and self-generating knowledge; greater objectivity that disregards the moods, fatigue and prejudices of teachers, especially at the time of assessment; a much cheaper and thus more democratic education that would allow quality training for all, and not only for the elites (every student from the smallest school to the most important, when sitting in front of a computer, will find the same infinite possibilities). Of course this tool cannot replace the teacher, but it will be a formidable help.

Among the speakers was the writer Alessandro Baricco, author of several successful novels and the essay ‘The Game’ where he traces the ‘history’ of digital evolution. He said that he thought he had to make a sort of defence of the digital world because he feared he would encounter in church circles a closure towards Artificial Intelligence. To his amazement, he instead encountered an unexpected openness.

I believe that the Church, just as it is currently a world reference point for ecological and educational issues, must also be a world reference point for ethical issues related to AI.

II.

The instinct to enclose oneself within four walls for fear of the outside world is what had moved the apostles from the beginning, who had holed up in the cenacle for fear of the Jews. The outside world was often seen as a threat from which one had to protect oneself by enclosing oneself within impassable walls. It is the temptation into which the Church has fallen several times throughout its history, alternating between great openings on the one hand, with the evangelisation of every corner of the earth and the spread of culture through monasteries and universities, and short-sighted closures on the other, with ostracism in the face of scientific revolutions and the anti-modernist struggle.

Jesus enters the barred cenacle, overcomes the closures and invites his disciples to go out: “As the Father has sent me, I also send you”, infuses them with the Holy Spirit “he breathed on them and said to them: ‘Receive the Holy Spirit'” and then sends them out into the whole world to evangelise.

This is the ‘outgoing Church’ of which Pope Francis continually speaks to us. To overcome fear and face the world, however, we must first receive the Holy Spirit, otherwise we will be overwhelmed by the world. I remember that a few years ago the famous former nun Cristina Scuccia said in an interview that she had participated in ‘The Voice’ to respond to Pope Francis’ invitation to be an ‘outgoing Church’. Only she let herself get swept up in the world of show business with the result that instead of being ‘outgoing Church’, she came out, yes, but from the convent. We must go outside the four walls, but we must be filled with the Holy Spirit, otherwise instead of evangelising the world we will be phagocytised by it.

III.In conclusion.

In the training seminar I mentioned at the beginning, Alessandro Baricco proposed changing the name ‘Artificial Intelligence’ to ‘Extended Intelligence’. I, on the other hand, think that the name to be changed is not ‘artificial’ but ‘intelligence’, because here we have no intelligence. It is a machine programmed to do what it does, which starts up and shuts down with a button when man decides. So it is neither artificial nor extended intelligence, but only a tool for processing complex data, because where there is no intentionality there is no intelligence.

For example, if a robot were programmed to speak very highly of God, profess the faith, go to mass, receive baptism, and perhaps behave much better than a christian, could we speak of an ‘artificial intelligent believer’? Of course not, because where there is no free choice and intentionality, there is no faith, even if the robot perfectly imitates what a believer does or behaves even better than a believer. It is true that there are also ‘artificial believers’ not in the sense of artificial intelligence, but in the sense of christians who live their faith superficially.

In my opinion, even Thomas was an ‘artificial believer’ because he needed proof in order to believe: ‘If I do not see in his hands the sign of the nails and put my finger in the sign of the nails and put my hand in his side, I do not believe’. Although Thomas later made the greatest profession of faith saying “My Lord and my God!”, Jesus however was not happy, in fact he said to him with regret, “Because you have seen me, you have believed; blessed are those who have not seen and have believed!”

So it seems that Jesus prefers us to Thomas, we poor Christians with our rickety faith, because even though we have never seen Him and touched Him, we equally fell in love with Him.

  • Background music: Mirana Faiz – Bach G minor arranged by Luo Ni

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The videos (in Italian, Portuguese and English) of my commentaries on the Sunday Gospel can be found on my Facebook Page, or on my Youtube channel. The texts of the comments translated into English and Portuguese can be found on my WebPage.

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